Negozi bio: come valorizzare la vendita di cibo biologico
Per dirla con il Professor Massimo Montanari storico e docente di Storia dell’Alimentazione, mangiare è un atto culturale.
Il cibo, la sua produzione e le modalità di consumo rivelano meccanismi fondamentali del nostro agire materiale e intellettuale.
Scegliere quale cibo acquistare rappresenta sempre più un momento di identificazione con il proprio modo di pensare e la propria identità.
La spesa alimentare è carica di aspettative che non devono essere deluse, sia che si vada al negozio di quartiere, al mercato vicino all’ufficio, o al supermercato preferito.
Tutti i dati più recenti (dati Nomisma per Osservatorio SANA2017) evidenziano che la tendenza del consumatore continua a spostarsi verso un agroalimentare che soddisfi esigenze di salubrità (58%), che sia ecofriendly (39%) e semplice (31%).
Le azioni che guidano i desideri e le esigenze mentre si riempie la borsa della spesa virano verso etichette biologiche (47%) e cibi che abbiano in prevalenza ingredienti vegetali (26%).
Nonostante i tanti modi e le occasioni per informarsi, non mancano le persone che hanno dubbi sul cibo o che non sanno come è fatto, a fronte di un forte desiderio di essere più consapevoli. Chi non vorrebbe sapere cosa sta portando a casa per la cena?
Mettiamoci per un attimo nei panni di una persona che va a fare la spesa, cercando cibi salutari e biologici. Non è sempre facile capire che cosa acquistare tra 20 farine diverse o tanti formaggi vaccini che sembrano tutti buoni! Cosa mettere nel carrello? …non è solo una questione di gusto personale.
E’ proprio in questo momento che entra in gioco il personale dei punti vendita, sia che si tratti di negozi, catene della GDO, o il produttore stesso che tutte le settimane porta al mercato le sue specialità.
Il bio ha un proprio linguaggio che va raccontato a chi fa la spesa.
E’ bene allora, nell’esperienza di acquisto, saper affiancare il consumatore che spesso si chiede:
- cosa significa prodotto biologico?
- questo che ho in mano, è davvero bio?
- in questo punto vendita, dove si vende prodotto non confezionato, esiste una certificazione?
- mi posso fidare?
- chi lo garantisce?
Noi, il personale qualificato per il biologico, lo immaginiamo così:
Un personale che è stato formato è, allora, il vero e proprio asso nella manica del punto vendita.
E’ preparato alle domande, ai dubbi e alle curiosità di consumatori che spesso hanno già una certa consuetudine con essi (= riconoscersi tra uguali!). Intercettando i suoi bisogni può guidarlo nel percorso di acquisto e saprà indicargli la tipologia dei prodotti più indicati tra i quali scegliere.
E’ anche il mercato delle vendite dei prodotti bio a chiederlo, dall’alto del venduto dell’ultimo anno: il 37% nella GDO, il 30% negli specializzati bio, l’8% nei negozi tradizionali (gen.-giu. 2016 e gen.-giu. 2017. Dati Nomisma e Nielsen-Assobio).
La validità di un buon prodotto biologico passa anche attraverso la valorizzazione che saprà conferirgli il personale di vendita, formato e consapevole.
Ragionando su questi bisogni, abbiamo preparato un nuovo servizio ad hoc.
I nostri servizi di consulenza e formazione dedicati ai PDV includono:
- gli aspetti più importanti della storia dell’agricoltura biologica
- cos’è una filiera di produzione biologica certificata
- come deve essere la corretta etichettatura degli alimenti
- storytelling dei prodotti agroalimentari e dei produttori
- coinvolgimento emotivo all’acquisto