No al logo bio se il bestiame è soppresso senza stordimento
La zootecnia con metodo biologico è volta a tutelare tutti gli aspetti della vita degli animali e quando l’allevamento volge al termine, il metodo biologico vigente nell’Unione Europea si applica anche al momento della loro soppressione, tutelando il loro benessere affinché vengano soppressi percependo la minor paura e il minor dolore possibili.
Dall’altra parte, però, c’è il rispetto delle culture e delle religioni che prevedono altri tipi di uccisione degli animali destinati alla trasformazione delle loro carni.
L’appello dell’Associazione francese OABA
Nel 2012, vista l’incongruenza tra la normativa europea bio e alcune pratiche di soppressione, la OABA (œuvre d’assistance aux bêtes d’abattoirs) indirizzò al Ministro dell’Agricoltura e Alimentazione francese una domanda volta a eliminare il logo agricoltura biologica (AB) dalle carni bovine certificate halal, ricavate da animali macellati senza la modalità dello stordimento. La Corte di Giustizia lussemburghese dell’Unione Europea, che si è recentemente espressa in proposito, ha ribadito l’intenzione a garantire l’alto livello di benessere degli animali allevati con metodo bio in tutte le fasi della produzione fino alla macellazione, concordando così con la richiesta avanzata da OABA:
les méthodes particulières d’abattage prescrites par des rites religieux, qui sont réalisées sans étourdissement préalable, n’équivalent pas, en termes de garantie d’un niveau élevé de bien-être de l’animal au moment de sa mise à mort, à la méthode d’abattage avec étourdissement préalable, en principe imposée par le droit de l’Union
i particolari metodi di abbattimento prescritti dai riti religiosi, che vengono effettuati senza previo stordimento, non equivalgono in termini di garanzia di un elevato livello di benessere dell’animale al momento della soppressione, al metodo di soppressione con stordimento, in base al principio imposto dal diritto dell’Unione
Coerenza per il futuro degli animali allevati con metodo bio
Il Regolamento Ue 2018/848 che entrerà in vigore l’1 gennaio 2021, relativamente alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti ribadisce al punto 1.7.7:
Agli animali sono evitati e ridotti al minimo sofferenze, dolore e angoscia nel corso della loro intera vita, anche al momento della macellazione
Lo stordimento, infatti, è ad oggi considerato come la tecnica meno lesiva del benessere degli animali al momento della macellazione. Dunque è giusto garantire il rispetto della libertà di religione e le abitudini ad essa legate, ma è altrettanto importante distinguere le due modalità di soppressione riconoscendo a quella che utilizza lo stordimento di essere la più adeguata a scongiurare sofferenza agli animali allevati per la loro carne.
La Corte sottolinea, infine, che l’obiettivo delle norme dell’Unione relative all’etichettatura biologica consiste nel “tutelare e giustificare la fiducia del consumatore nei prodotti etichettati come biologici” e rileva che è importante vigilare affinché ai consumatori sia garantito che i prodotti che recano il logo di produzione biologica dell’Unione europea, che è quello preso in considerazione, in realtà, dal giudice del rinvio, siano stati effettivamente ottenuti nel rispetto delle norme più elevate, segnatamente in materia di benessere degli animali.