Vi siete mai chiesti cos’è quel piccolo, stilizzato e simpatico simbolo che trovate negli imballaggi dei contenitori, confezioni o scatole per uso alimentare? Vi sarà capitato di certo di intercettare con lo sguardo la piccola forchetta e il bicchiere affiancati quasi in un abbraccio.
Bene! Significa, intanto, che osservate in modo rigoroso tutte le componenti che ruotano intorno a cosa state per mangiare, dagli ingredienti alla provenienza delle materie prime fino al confezionamento.
Per nutrirci in modo sano ormai spesso ci troviamo assorti nelle corsie dei supermercati a leggere in modo attento e severo le etichettature varie, quelle nutrizionali ovvero i G.D.A. (le famigerate Guideline Daily Amounts, Quantità Giornaliere Indicative di energia e nutrienti adeguati ad una alimentazione equilibrata) e ancora le terminologie riferite al metodo biologico che compaiono sulle confezioni.
La giusta strada è sicuramente quella di indagare sul cosa e sul come gli ingredienti sono stati trattati o conservati, ma è anche importante informarci su quei materiali o recipienti che entrano in contatto con la nostra primaria fonte di energia, il cibo al naturale, trasformato, cotto, crudo.
In definitiva sapere che a monte esistono controlli e normative che regolamentano quali sono gli elementi che potrebbero alterarne le proprietà degli alimenti, ma non solo.
MOCA…
Per le aziende questa dicitura va ben oltre una sana curiosità o un semplice termine che ricorda il piacevole aroma di caffè che si sprigiona al mattino nelle case di quasi tutti noi.
Si tratta infatti dell’acronimo le cui iniziali formano la più tecnica sigla materiali e oggetti a contatto con gli alimenti: utensili da cucina e da tavola, recipienti e contenitori, macchinari per la trasformazione degli alimenti, materiali da imballaggio e ancora quei materiali e oggetti che sono in contatto con l’acqua (escluse le tubature idriche). Tutte le aziende del comparto alimentare devono necessariamente tenerne conto.
Ad ogni alimento la giusta storia
Ma torniamo all’aroma di poche righe più su…anche la nostra amata tazzina di caffè avrà nel suo Dna una struttura formata da tanti importanti passaggi e controlli. Il frutto della pianta del caffè dopo la raccolta (manuale o meccanica per scuotimento) e la lavorazione molto articolata, viene spedito in sacchi di juta e una volta a destinazione viene sottoposto a selezione. Per ottenere una bevanda dal giusto corpo, con buon aroma e gusto, vengono mescolati più tipi di caffè, di varie qualità e provenienze. E’ durante questa fase, e in seguito in tostatura, che iniziano i primi impatti più diretti tra i chicchi e i macchinari fino ad arrivare al confezionamento. Insomma un bel percorso lungo e tortuoso, che necessita di requisiti e controlli in tutti gli step.
Un po’ di normative
Dal lontano 1962, anno in cui il Ministero della Salute in Italia fece i primi passi in materia di MOCA, ne è passato di tempo e nei decenni successivi anche l’Unione Europea ha disciplinato ovviamente la materia in modo puntuale e accurato.
Il Regolamento più noto (CE) n. 1935/2004 (norma quadro) ha stabilito i requisiti generali cui devono rispondere tutti i materiali e oggetti, in particolare si è stabilito che nella loro produzione vanno seguite determinate pratiche di conformità.
Il principio alla base del regolamento è che i materiali o gli oggetti destinati a venire a contatto, direttamente o indirettamente, con i prodotti alimentari devono essere sufficientemente inerti da escludere il trasferimento di sostanze ai prodotti alimentari in quantità tali da mettere in pericolo la salute umana o da comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari o un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche
Per garantire la sicurezza dei MOCA e per favorire la libera circolazione delle merci, nell’UE sono obbligatori dei requisiti legali e delle forme di controllo attive.
Tra varie versioni di leggi e decreti negli anni (Decreto Ministro sanità 21 marzo 1973 e successive modifiche richieste sia dalle aziende sia per conformità con la UE) si è giunti a disciplinare:
- materie plastiche
- gomma
- cellulosa rigenerata
- carta e cartone
- vetro
- acciaio inossidabile
Altri MOCA sono invece sottoposti a regolamentazione specifica e sono:
- banda stagnata
- banda cromata verniciata
- ceramica
- alluminio
Forchetta e bicchiere
Nei Regolamenti troviamo poi specifiche normative che sottolineano anche l’importanza di una corretta etichettatura degli oggetti destinati al contatto alimentare e viene riportato come allegato anche il simbolo della forchetta e bicchiere abbracciati che deve essere presente su tutte le etichette dei prodotti che entreranno in contatto con gli alimenti.
Esistono poi disposizioni previste per i singoli materiali contenute in direttive specifiche, tra cui quello sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti: direttiva che armonizza le disposizioni in vigore nei singoli Stati membri dell’Unione Europea e stabilisce le procedure riguardanti i sistemi di controllo della qualità, con la relativa documentazione.
Un’integrazione fondamentale è arrivata dal Regolamento 450/2009 che riguarda i materiali attivi e intelligenti destinati a venire a contatto con gli alimenti. Questa norma disciplina i requisiti per l’immissione sul mercato di tutti quei materiali che rilasciano componenti utili durante la conservazione dell’alimento (ad esempio le botti in cui viene conservato il vino) o che danno indicazioni sullo stato di conservazione dell’alimento (ad esempio cambiando colore).
Per quanto riguarda i provvedimenti comunitari negli ultimi anni la Commissione Europea ha utilizzato preferibilmente lo strumento dei regolamenti anziché delle direttive, in quanto i regolamenti sono direttamente applicabili in tutto il territorio dell’Unione europea.
Per districarsi nel complesso mondo delle direttive in materia è possibile trovare informazioni dettagliate, i Regolamenti più recenti, le normative europee e i decreti sul sito del Ministero della Salute.
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